Urbanistica tattica

Sperimentazioni di Zone 30 dal basso

"La parte estetica (la vernice) deve essere un mezzo, non solo un fine"

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La maggior parte delle persone non sa che le zone 30 aumentano la qualità della vita e riducono sensibilmente il rischio di incidenti e serve quindi una efficace campagna di informazione per creare una nuova cultura del traffico
UT Bonanomi
Lydia Bonanomi
autrice del libro “Les Temps de Rue” e madrina della moderazione del traffico

Le sperimentazioni realizzate attraverso un intervento temporaneo, a basso costo e progettato dal basso, hanno proprio lo scopo di far “toccare con mano” i vantaggi della velocità ridotta, permettere ai cittadini di rendersi conto della migliore vivibilità di una strada moderata, della maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada, della riduzione del rumore, dell’aumento della qualità e vivibilità dello spazio pubblico, di proporre eventuali modifiche o migliorie prima della realizzazione definitiva, creando il consenso necessario alla buona riuscita dell’intervento.

Il coinvolgimento delle persone attraverso una comunicazione diretta è quindi la chiave del successo: occorre spiegare, raccontare e condividere i benefici di un nuovo stile di vita che altrimenti difficilmente verrebbero compresi ed accettati.

Scopo, non secondario, è anche quello di mostrare agli amministratori che se tali interventi vengono fatti coinvolgendo i cittadini, realizzando una buona comunicazione per far comprendere che non si tratta di misure contro gli automobilisti, bensì a favore della sicurezza e della convivenza tra tutti gli utenti della strada, per recuperare la vivibilità e la qualità delle nostre città, il consenso è possibile.

Molti amministratori dichiarano il loro consenso per la realizzazione di questi interventi ma sostengono che costano troppo, che non ci sono le risorse. Le prime sperimentazioni che ho attuato in Italia (Terni, Casalmaggiore, Modena, Pomezia, Latina e poi Milano, nel q.re Corvetto e nel q.re di via Rovereto) dimostrano invece che una zona 30 è possibile realizzarla anche a basso costo. Sottolineo inoltre che investire sulla sicurezza attraverso la moderazione del traffico significa ridurre l’incidentalità e quindi i costi da essa derivanti (ricordo che in Italia tale spesa equivale a circa 18 miliardi di euro l’anno, il 2% del PIL) consentendo così un risparmio per l’intera collettività.

L’intervento di sperimentazione di una Zona 30 o di urbanismo tattico prevede di individuare un quartiere residenziale, possibilmente con la presenza di una scuola, che abbia problemi di traffico di attraversamento, di qualità degli spazi pubblici e di incidentalità, e su questo realizzare un progetto completo di moderazione del traffico, realizzando tutte le fasi previste e consigliate dalla manualistica europea: incontri di quartiere per la comunicazione e la sensibilizzazione al tema, proposte di progetto, sperimentazione delle soluzioni a basso costo, verifica degli effetti e del consenso, progressiva realizzazione degli interventi previsti. In questo modo il quartiere può diventare l’esempio per l’intera cittadinanza per comprendere i vantaggi della moderazione del traffico e verificarne gli effetti, prima dell’ampliamento del progetto zone 30 ad altri quartieri residenziali.

La nuova disposizione, oltre a ridurre la velocità dei veicoli a motore, dovrà consentire di ricavare nuovi spazi lungo la via per l’inserimento di nuovo arredo pedonale e piante di varie dimensioni, in modo da migliorare la qualità della strada come spazio pubblico, trasformandola da solo asse di scorrimento del traffico veicolare a spazio di relazione tra una pluralità di utenti (automobilisti, pedoni, ciclisti, residenti,..) e di funzioni, favorendo di conseguenza la vivibilità, la convivenza e la socializzazione.

La strada quindi come spazio aperto, sicuro e condiviso, da restituire alle persone. In un contesto cittadino più equilibrato l’anziano si sente più sicuro, il bambino può andare a scuola a piedi, il commerciante è contento perché la strada è vivibile se ci sono più negozi, verde e panchine. E se poi la strada è anche bella, vissuta, ben illuminata e frequentata, diminuiscono degrado e delinquenza.

Di seguito la descrizione delle principali sperimentazioni di zone 30 e di urbanismo tattico che per primo ho portato in Italia a partire dal 2013

Guarda alcune delle mie sperimentazioni di Zona 30

chicane sperimentale durante un intervento di urbanistica tattica a Terni

2013 Terni

In questa cornice abbiamo proposto una sessione di lavori che affiancasse alla classica lezione frontale una progettazione scala uno a uno di una zona 30 e di un woonerf. Nei giorni di venerdì 13 e sabato 14...

spazi di socialità durante un intervento di urbanistica tattica a Casalmaggiore

2014 Casalmaggiore

Dopo le prime esperienze di Terni e Modena, ho partecipato a Casalmaggiore (CR) alla terza sperimentazione dal basso di una Zona 30 in Italia, su invito dell’associazione dell’associazione Gasalasco Oglio Po...

bambino in bicicletta durante un intervento di urbanistica tattica a Milano, quartiere Corvetto

2018 Milano Corvetto

Il 5 maggio 2017 - su invito dei Genitori Antismog che avevano promosso l'incontro - ho avuto l'occasione di presentare al Sindaco di Milano Giuseppe Sala e all'assessore alla mobilità...

Pittogramma 30 e ciclisti in carreggiata durante un intervento di urbanistica tattica a Milano, quartiere Rovereto

2019 Milano Rovereto

Dopo il successo della prima sperimentazione di Zona 30 dal basso milanese e la richiesta di replica in altri municipi della città, con Genitori Antismog e Fiab Milano Ciclobby abbiamo proposto...

vista dal drone durante la sperimentazione di una strada scolastica a Pavia

2023 Pavia Strada scolastica

Il progetto ha avuto come scopo quello di proporre una azione “concreta” portante, da attuare sul territorio di Pavia, accompagnata da una serie di interventi di supporto. Gli interventi che sono stati proposti...

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